Scelte rapide:

Versione Beta


Sei in: home page › disciplina legislativa › decisioni › aiuti di stato: la commissione autorizza la modifica del regime italiano di conferimento di capitale agli istituti di credito


Aiuti di Stato: la Commissione autorizza la modifica del regime italiano di conferimento di capitale agli istituti di credito

Immagine rappresentativa per: Aiuti di Stato: la Commissione autorizza la modifica del regime italiano di conferimento di capitale agli istituti di credito

La Commissione europea ha approvato alcune modifiche al regime italiano di ricapitalizzazione (già approvato dalla Commissione il 23 dicembre 2008) giudicandole - alla luce delle indicazioni date dalla stessa Commissione sulle misure di sostegno alle banche nel contesto della crisi finanziaria - compatibili con l'articolo 87, paragrafo 3, lettera b) del trattato CE.

IP/09/302 Bruxelles, 20 febbraio 2009

La Commissione europea ha accettato, ai sensi delle norme in materia di aiuti di Stato previste dal trattato CE, alcune modifiche al regime italiano di ricapitalizzazione approvato dalla Commissione il 23 dicembre 2008 (vedi IP/08/2059). Le modifiche forniscono essenzialmente alle banche un'opzione alternativa per la remunerazione dei titoli. Il regime modificato rispetta le indicazioni date dalla Commissione sulle misure di sostegno alle banche nel contesto della crisi finanziaria (vedi IP/08/1495 e IP/08/1901). Esso prevede, in particolare, una remunerazione adeguata per l'intervento statale e opportuni incentivi per un'uscita anticipata dal regime di aiuti. Le misure modificate sono dunque compatibili con l'articolo 87, paragrafo 3, lettera b) del trattato CE, che permette la concessione di aiuti per porre rimedio ad un grave turbamento dell'economia di uno Stato membro.

--------------------------------------

Neelie Kroes, commissario responsabile per la concorrenza, ha dichiarato: "Le autorità italiane hanno chiesto il permesso di modificare l'impianto del loro regime per renderlo più interessante per le banche sane che intendono utilizzare capitali statali soltanto per un periodo molto breve. Il regime modificato garantisce una remunerazione adeguata per lo Stato ed incoraggia l'uscita anticipata ed è altresì in linea con le norme UE".

Il regime approvato dalla Commissione il 23 dicembre 2008 consente all'Italia di sottoscrivere strumenti di debito subordinati, computabili nel patrimonio di vigilanza di base core tier 1. Potranno beneficiare della ricapitalizzazione solo banche giudicate fondamentalmente solide sulla base del loro livello di spread sui contratti di credit default swap (CDS), del rating loro attribuito e dell'ulteriore valutazione effettuata dalla Banca d'Italia. La dotazione di capitale è limitata al 2% del valore dell’insieme delle attività della banca ponderate per il rischio e, in linea di massima, entro un livello dell'8% del capitale tier 1. Le condizioni di remunerazione comprendono un coupon iniziale con clausole di step-up fissi, aumenti della remunerazione connessi ai pagamenti di dividendi ed al costo di finanziamento dello Stato italiano nonché un premio sul prezzo di riscatto che aumenta col passare del tempo. Per il regime di ricapitalizzazione sono state fissate anche condizioni relative alla politica dei dividendi, alla remunerazione dei vertici aziendali e a impegni comportamentali oltre che un codice etico.

La modifica principale al regime precedente è l'introduzione di un'opzione di remunerazione alternativa con un coupon iniziale più elevato ed un livello annuo del coupon più alto fino al 2014 in cambio di un prezzo di riscatto inferiore fissato al valore nominale fino al giugno 2013. È inoltre prevista la possibilità che lo Stato partecipi alle ricapitalizzazioni qualora vi sia una partecipazione di investitori privati pari ad almeno il 30% ed a parità di condizioni rispetto a questi. Il regime prevede l'obbligo adeguato di presentare relazioni alla Commissione per garantire l'opportuno controllo delle misure.

La Commissione ha concluso che il regime modificato relativo agli apporti di capitale costituisca uno strumento adeguato, necessario e proporzionato per ristabilire la fiducia dei mercati finanziari e per consentire alle banche italiane di continuare a garantire il credito all'economia reale.

In particolare, la Commissione ha concluso che il livello di remunerazione è adeguato e garantisce che la partecipazione dello Stato al capitale delle banche sia quanto più breve possibile.

La versione non riservata della decisione sarà consultabile con il numero N97/2009 nel Registro degli aiuti di Stato (State Aid Register), sul sito internet della DG Concorrenza, una volta risolte eventuali questioni di riservatezza. Le ultime pubblicazioni in materia di aiuti di Stato riportate su Internet e nella Gazzetta ufficiale figurano nel bollettino elettronico di informazione settimanale in materia di aiuti di Stato (State Aid Weekly e-News).

[20 febbraio 2009]

Argomenti (TAGS): Grave turbamento dell'economia di uno Stato membro -

Condividi su

  • Condividi su Facebook
  • Condividi su Twitter
  • Condividi su Indoona